venerdì 21 ottobre 2011

Mercati e mercanti di Creta



CHANEA


il Δημοτική Αγορά di Chanea


Il Mercato Municipale, Δημοτική Αγορά di Chanea in Platia Markopoulou somiglia a una basilica, un tempio a croce latina dai bracci smisurati. Quando vi si accede, l’impressione cambia un po’, ora è una Moschea dal soffitto altissimo, o un souk colmo di merci e saturo di aromi e di varia umanità, dal pescivendolo che esalta la bellezza della propria merce con voce possente, ai giganteschi macellai assai sensibili al fascino femminile che altrettanto sonoramente esprimono i loro apprezzamenti, alla signora in nero che appende galline nude a grappoli ai ganci del suo stand, al venditore di caffè, liquori, spezie e macinapepe d’ottone che sembrano caffettiere napoletane. La sensazione di straniamento trova conferma nello spuntare di un minareto proprio nel vicolo dietro al mercato.



HERAKLION

Αριστείδης Βλάσσης Innamorati a Heraklion Collezione Lato





Heraklion ha invece un mercato di strada. Il Kentrikì Agorà occupa un buon tratto di 21 Augustou 1821 con botteghe simili ad antri profondi e dehors sulla via che lasciano libero un passaggio assai stretto al centro della strada.

Questo spazio è disputato da gente che vuole fare la spesa per il pranzo, turisti in cerca di souvenirs, persone che semplicemente passeggiano o cercano di raggiungere la piazza alberata e i caffè dall’altro capo della strada e soprattutto dai carretti necessari per consegnare le merci ai negozi, altrimenti irraggiungibili con i furgoni a motore. Se si arriva presto al mattino si può assistere al Grand Guignol della consegna delle carni. In programma recentemente: il furgoncino che semina piedini di maiale dal retro rimasto aperto e il vigoroso Cretese della montagna spingente un triciclo munito di cassone anteriore a sua volta contenente mezzo bovino adulto, tre ovini interi e due teste di maiale infilate nei due capi del manubrio. I commercianti di carne e quelli di latticini dichiarano con orgoglio nelle insegne e ripetono a stampa sugli imballaggi la loro origine da Anogia, sulle pendici Nord del Monte Ida, sopra Rethymno.




Scrive l’inviato di Repubblica Paolo Rumitz sul numero del 04.01.2010.
http://www.repubblica.it/2007/08/speciale/altri/2007annibale/annibale-23/annibale-23.html
  “Salgo ad Anogia, ultimo paesone sotto il Monte Ida. Sulla piazza, platani immensi che sembrano entrare nelle case. Nelle giornate d' inverno - giura la gente di qui - i rami si agitano come braccia di Titani, giganti incatenati alla montagna dove Giove fu allattato dalle capre. Fa freddo d' inverno ad Anogia, e l'Ida si copre di un mantello di neve. Qui, nell'aprile 1944 avvenne uno degli episodi più romanzeschi della seconda guerra mondiale. Patrick Fermor, allora trentenne, era stato paracadutato in zona per coordinare la resistenza antinazista, e decise una mossa inaudita: la cattura del generale Heinrich Kreipe, comandante della guarnigione a Creta. Un commando di partigiani greci travestiti da tedeschi mise a segno il colpo e nascose l'alto ufficiale in una grotta.”(*)
Certo, azione degna degli Eroi Olimpici, peccato che la rappresaglia che seguì non abbia lasciato in piedi nessuna casa né vivo alcun uomo del villaggio.
Il mercato offre tutto il paniere della produzione agro alimentare Cretese al suo meglio, dagli ortaggi alle granaglie all’olio extra vergine di oliva e appunto a carni formaggi, ma anche distese di cianfrusaglie, pizzi e tessuti, oro e argento e alcuni caffè molto amati da funzionari, professionisti e commercianti che li usano spesso come estensione all’aperto delle loro attività.

AGHIOS NIKOLAOS

Aghios Nikolaos, 80 chilometri più a Est ha un importante mercato settimanale il Mercoledì. Si tiene nella spianata dietro il Nossokomìo e nelle strade vicine, ma la sua presenza interessa per un giorno alla settimana tutta la città, coinvolgendo i caffè, le ouzeri, le pasticcerie, le chiese, le botteghe fisse e gli ambulanti abituali in un “indotto” esteso e disponibile per le molte persone e gli interi gruppi familiari che si riversano dalla campagna e dai villaggi in città per l’occasione.
Mentre la grande spianata, un po’ in pendenza, accoglie i venditori di generi alimentari, le strade che da lì portano al lago e al mare anch’esse in assai meno dolce pendenza, sono occupati dai commerci di abiti e maglieria, cappelli, calzature, chincaglieria e oggetti per la casa, invadendo balconi ingressi e finestre delle abitazioni che si affacciano in strada.



Dalla campagna circostante, dall’altopiano fertile del Lassithi, dalle vigne intorno Heraklion e dai pescherecci arrivano frutta e verdura di qualità eccellente e di molteplice varietà, con incursioni nell’esotico e nell’inusitato; pesci di varietà limitata, seppie, saraghi, sardelle, orate, Παλαμίδα palamita ; formaggi della montagna, sia freschi sia stagionati di ottima qualità e prezzo eccellente, tanto che sia il gastronomo curioso sia il flaneur motivato possono agevolmente trascorrervi la mattinata senza annoiarsi, e certo l’antropologo potrebbe passarvi qualche ora interessante.



Dal quotidiano in linea ellenico Ekathimerini una ricetta per il:
Palamita al Forno
Παλαμίδα στο φούρνο με μουστάρδα
Από το Ντίνο Κιούση
1 παλαμίδα ή ρίκι 2 κιλά περίπου (ή 2 παλαμίδες του
1 κιλού περίπου η κάθε μία) καθαρισμένη, χωρίς ουρά και κεφάλι
2 μεγάλα ξερά κρεμμύδια κομμένα σε χοντρές ροδέλες
2 σκελίδες σκόρδου λιωμένες
2 κουτ. γλυκού μουστάρδα γλυκιά
1 κουτ. γλυκού σουσάμι
1/2 κουτ. γλυκού φρεσκοτριμμένο μαύρο πιπέρι
4 κουτ. σούπας ελαιόλαδο
6 κλωναράκια μαϊντανός ψιλοκομμένος
αλάτι
Διαδικασία:
Προθερμαίνουμε τον φούρνο στους 200° C.
Με ένα κοφτερό μαχαίρι κάνουμε 3 πλαγιοκάθετες τομές στο ψάρι και το βάζουμε για μισή ώρα σε ένα μεγάλο μπολ ή λεκάνη με πολύ κρύο νερό.
Το βγάζουμε μετά και το αλείφουμε με μουστάρδα ιδίως στις τομές του και την κοιλιά, όπου βάζουμε και το λιωμένο σκόρδο. Παίρνουμε ένα μεγάλο κομμάτι αλουμινόχαρτο (αυτό που είναι ειδικό για ψήσιμο στο φούρνο ή λαδόχαρτο, αρκετό ώστε να μπορεί να τυλιχτεί όλο το ψάρι) και στρώνουμε πρώτα τις ροδέλες του κρεμμυδιού. Από πάνω βάζουμε το ψάρι, το πασπαλίζουμε με το πιπέρι, αλάτι, τον μαϊντανό και το σουσάμι και αν έχει περισσέψει κρεμμύδι το προσθέτουμε κι αυτό πάνω στο ψάρι. Μετά το περιχύνουμε με το λάδι, κλείνουμε προσεκτικά το αλουμινόχαρτο (ώστε να μην μπορούν να φύγουν τα υγρά), το βάζουμε στο ταψί και το ψήνουμε για 45 λεπτά περίπου, αν είναι ολόκληρο, ή 35 λεπτά, αν είναι 2ψάρια του 1 κιλού.
Τι πίνουμε:Η μουστάρδα δεν είναι ιδιαίτερα φιλική προς το κρασί, γι' αυτό προτιμήστε αυτήν της Ντιζόν που δείχνει την καλύτερη ανταπόκριση. Διαλέξτε κι έναChardonnay και απολαύστε την.
Tonnetto al forno con mostarda www.ekathimerini.com/

1 Palamita di 2 chili (o 2 tonnetti di circa 1 chilo ciascuno)

puliti senza la coda e la testa
2 grosse cipolle tagliate a fette spesse
2 spicchi d'aglio, schiacciati
2 cucchiaini senape dolce
1 cucchiaio di sesamo
1 / 2 cucchiaino pepe nero macinato fresco
4 cucchiai olio d'oliva
6 rametti di prezzemolo tritato
sale

Procedimento:
Preriscaldare il forno a 200 ° C.
Con un coltello affilato fare tre incisioni nel pesce e metterlo per una mezz'ora in una grande ciotola o bacinella con acqua fredda.
Rimuovere e poi spennellare con senape particolarmente in prossimità delle intersezioni e l'addome, dove si mette l'aglio schiacciato. Prendere un grosso pezzo di carta da forno o alluminio e depositarvi i primi anelli di cipolla. Sopra, aggiungere il pesce, cospargere con pepe, sale, prezzemolo e sesamo, e la cipolla rimanente. Versate l'olio, chiudere con cautela la pellicola (in modo che non possa rilasciare il liquido), mettere su una placca da forno cuocere per 45 minuti, se il pesce è intero,o 35 minuti se sono due pesci di 1 chilogrammo.
Cosa bere: la senape non è molto amica del vino, quindi preferire quella di Digione, che dà la risposta migliore. Scegliere quindi uno Chardonnay
La libera  traduzione è del G.E.

Il felice combinato delle esperienze di tavola durante il viaggio e dell’abbondanza in loco di prodotti freschi e di qualità hanno convinto Il Gastronomo e la Cuoca a portare la sfida “ dei due fornelli e tre pentole”, cioè dell’esigua dotazione di cucina della residenza estiva a loro disposizione sull’Isola di Creta

Sono nati così dalla curiosità e dall’esperienza piatti interessanti rigorosamente ispirati dalla disponibilità del mercato e dal clima della giornata e certamente dall’atmosfera speciale che si respira in questa parte di Creta un po’ Anatolica e un po’ Europea, con i piedi nel mare e la testa nelle montagne e oltre.


_________________________________________________________
Note
(*) “When Patrick Leigh Fermor died in June at the age of ninety-six, it seemed as if an era had come to an end. He was the last of a generation of warrior–travel writers that included the Arabian explorer Wilfred Thesiger, the controversial mystic Laurens van der Post, and the indefatigable Norman Lewis of Naples ‘44. Among these, Leigh Fermor shines with the élan and the effortlessly cultured glow of an apparent golden age. A war hero of polymathic exuberance, brilliant linguistic skills, and an elephantine memory, he was sometimes fancifully compared to Lord Byron or Sir Philip Sidney.” Patrick Leigh Fermor (1915–2011) S(eptember 29, 2011 Colin Thubron New York Review Books)

On the 10 June 2011, Patrick Leigh Fermor died and was laid to rest beside the grave of his wife, Joan, daughter of the 1st Viscount Monsell who he married in 1968, near to Dumbleton, Gloucestershire, Great Britain .




<><><><><><><><><>
<><><><><><><><><>


<><><><><><><><><>
 
<><><><><><><><><>

   












Nessun commento:

Posta un commento