giovedì 6 ottobre 2011

In Attica (2)

La strada che dal Pireo porta a Vouliagmeni (Βουλιαγμένη), lascia la conurbazione ateniese proprio in corrispondenza con il superamento della penisola omonima poi segue la costa del Saronico fino al Capo Sounio con ampie viste sul golfo. Si restringe poi un po’  quando vira verso Settentrione per Lavrio e indi ripiega ancora verso Levante per raggiungere l’Aeroporto e di nuovo i sobborghi Nord Est della Capitale.



Vouliagmeni (la Dirupata) rappresenta pertanto l’ultimo sobborgo di Atene verso Est, e la sua collocazione su una piccola penisola ne ha fatto un quartiere tranquillo, un po’ esclusivo fatto di palazzine anni Sessanta e Settanta, alberghi di nome se non di sostanza (ma c’è anche il mitico Astir Palace), spiagge, e perfino un lago termale. Il tutto a soli 22 chilometri da Sindagma. Il posto perfetto per soggiornare per chi voglia visitare la città di Atene senza problemi di parcheggio e altre ansie da trasporto. Qui la notte si dorme perché il traffico pesante, quello che c’è, passa un po’ più a più Nord e la linea Express 22 della KTEL porta in una mezzoretta fino in centro, e vicino al (nuovissimo) Museo dell’Acropoli.

L'arrivo mattutino permette qualche ora in spiaggia di ciottoli,  pressoché deserta in questa fine di Agosto, e per ora ingombra di alghe brunastre. La vista è ampia e gradevole e una piantagione di eucalipti mantiene ombra e frescura per chi le desidera. Dalla parte opposta, verso Est, la stessa linea E22 porta al “limnì” di Vouliagmeni, lago termale e curiosità geologica. L’accesso è posto a pochi metri dalla strada litoranea: a destra una bella spiaggia minimale con scogliere piatte che la circondano. A sinistra una lunga ampia discesa curvilinea porta alle Terme. Il lago si trova al di sotto del livello del mare ed è alimentato da sorgenti sotterranee, con una temperatura costante di 27°C. Vi si apre una grotta in parte sommersa che si dice inesplorata a causa della profondità eccessiva.
“Il lago è ben noto per le sue proprietà terapeutiche, utili nel trattamento dell'artrite, dei reumatismi, delle nevralgie e di malanni ginecologici. Antichissimo dal punto di vista geologico, si e’ formato dalla caduta della parte superiore di una cava sotterranea di acqua calda. Le sue acque, di un verde intensissimo, sono pertanto una mistura di acqua calcarea proveniente dalla cava sotterranea e di acqua marina”. http://www.saunamecum.it/Stabilimenti/Localita%20Grecia/Vouliagmeni.asp
Ma il Lago è anche popolato da miriadi di pesciolini che fanno parte del programma curativo. Il paziente bagnante ma anche bagnante paziente non deve far altro che immergersi e aspettare: in brevissimo tempo i piccoli pesci lo circonderanno e cominceranno a mordicchiargli gentilmente la cute. Ogni applicazione può durare anche ore, e il Servizio Sanitario Ellenico ha previsto apposite tessere d’accesso a punti per gli assistiti. Una confortevole spiaggia di ghiaia, attrezzata con tavolini e ombrelloni come un giardino termale degli anni venti, provvede riparo e riposo per famigliole. Un sevizio di gru e scivoli permette a chiunque di scendere in acqua. Tutto molto civile.






  
Acropolis adieu....
 
"Ce soir le vent vient de la mer
Septembre est là, l'été s'en va"
(Poeti Francesi del '900)


La prima a raggiungere l’Acropoli, come abbiamo visto, è Athena/Elvira. Constatati i danni, curiosa com’è si è infilata subito dopo nel nuovo Museo dell’Acropoli in cerca di nuove sensazioni

 


 
Schizzo assonometrico                     Diagramma dei flussi

L’Acropolis Museum è un progetto di Bernard Tschumi, in collaborazione con l’architetto Greco Michael Photiadis. (http://archdoc.mr926.me/tag/greece/page/10/).

Dal Journal della Pallade trascriviamo: "Il nuovo Museo dell’Acropoli  si presenta come due solidi piatti appoggiati su un prato verde riflettenti con i loro cristalli tutto e il contrario di tutto ciò che li circonda, Partenone compreso. La canopy di ingresso si infila nel solido inferiore, proteggendo sottostanti ponti e passaggi che attraversano la zona archeologica sottostante. Lo scavo di fondazione ha infatti messo in luce il sistema di pozzi al servizio della città e le abitazioni adiacenti. Si entra in un amplissimo salone, <ricorda il Partenone quando era ancora tutto intero !> dove hanno messo in mostra i reperti ( dal IV al I secolo ) trovati qui sotto. A destra  in vetrina, utensili e attrezzature da cucina, forse…ma che belli!... sì, sì madame, può essere una couscoussière! Babai babaiax, i gallici! In vacanza credono sempre di essere al Club Mediterranèe.






     



Coperchio di lekanis a figure rosse IV secolo a.C, Atene sito del Museo dell'Acropoli

Alla parete sinista ci sono invece le steli per le offerte e i doni. Occhi, gambe, seni, e una mascherina bianca…ma che impressione! E dire che regali ne facevano anche a me. Corazze, serpenti (brrr), spadoni, mai nessuno che mi portasse una bella casseruola o un mortaio come questo! Bha! tiremm innanz! Come diceva il Pelide Achille (!?). Comincia la salita, sembra di fare la Via Sacra, ma al coperto. Gran bell’effetto. Anche i cadetti non sono male, e le cadette pure!  Prossima sala: le Korai, i Kouroi e i ritratti di Pallade Athena!” 


In questo spirito arcaico-culinario Athena consiglia una preparazione tuttora in ampio uso in varie parti dell'Ellade ma originaria di Creta, dove si cucina anche con le lumachine di vigna (Χοχλιοί) :    

Ξυνόχοντρος o Grano cotto nel latte

½ Bicchiere da acqua di Olio E.V.d’oliva
1 kg di grano duro
3 litri di latte
Poco sale
Pulire bene il grano, macinarlo al mortaio e passarlo al setaccio per separare la farina; bollire il latte e lasciare riposare per 4 giorni, o anche di più secondo il clima salando, mescolando per inacidirlo. Mettere il latte acido sul fuoco e aggiungere olio, portare a bollore e portare a cottura, spegnere il fuoco e far riposare per 8-10 ore.
Se preparato in grande quantità, come di solito si fa, una parte si consuma fresca accompagnando un Mezé o un Ouzo sulla terrazza, il resto si stende bene su un telo bianco e si fa ascigare bene al sole, (ma anche in forno bassissimo, sostituendo il telo con carta da forno). Quest'ultima preparazione si spezza poi a quadrotti e si usa nelle zuppe per arricchirle, e va conservata lontano dall'umidità.
Χοχλιοί al mercato settimanale, Creta Orientale Settembre 2011



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